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domenica 22 febbraio 2015

Ora, adesso...

Cosa ho tra le mani adesso?

Il vento sta soffiando. Con esso si porta molecole d'acqua che si aggregano e diventano onde. Rumorosamente si rompono su se stesse, formando ampie vele blu.

Ho le ginocchia bagnate e sporche di sabbia. Piccoli granelli bagnati mi pungono l'epidermide, ferendomi. Atomi di sale mi feriscono le narici e scendono come spilli, fino ai polmoni.

Dove sono?
Cosa sono?
Dove sto andando?

Sono arrivata qua, ad occhi chiusi. Ero attratta dall'oblio dei miei sogni. A piedi scalzi ho sentito la morbidezza della sabbia che si espandeva e mi accompagnava il cammino. Appena ho sentito l'acqua bagnarmi, mi sono fermata.

Che fare adesso?
Il mare è grande. E io... io sono così piccola.

Guardo poco più in là. Prima c'era un castello di sabbia. Lo avevo costruito io.
Non è rimasto più niente.

Devo trovare la forza di alzarmi. Devo trovare la forza di raccogliere pezzi di legno e costruire una zattera. Deve essere abbastanza resistente da solcare il mare, da reggere alle tempeste.

Ma ora, adesso, lasciatemi qui. Ora, adesso, lasciate che le mie ginocchia tremino ancora per l'acqua ghiacciata.

Ora, adesso...


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