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martedì 24 marzo 2015

Cos'è l'Uomo?

Quando ero studentessa del liceo della mia città, spesso e volentieri, quando conoscevo persone nuove e venivano a sapere dei miei studi, mi domandavano: "A cosa serve oggi studiare la letteratura? A cosa serve studiare latino e greco? A cosa serve la filosofia? Oggi serve la tecnica, la chimica, c'è il progresso nella scienza."
Io allora non sapevo dare molte risposte. A volte rispondevo solo: "Io non userò mai i logaritmi o gli integrali per fare il calcolo della spesa, eppure studio comunque la matematica." Ma la mia obbiezione, in confronto alla loro, era poco convincente.
All'epoca sapevo solo che studiare in un liceo classico non era certo una passeggiata. Ricordo che ogni giorno stavo dalle 4 alle 8 ore sui libri, con la testa china. Ogni tanto guardavo fuori dalla finestra e desideravo solo andarmene a vivere come tutti gli altri adolescenti della mia età.
Sono stati anni sofferti e duri, in quella scuola che chiedeva tanto. C'erano tante cose da imparare a memoria, molte altre da sapere, molte da capire e apprendere.

Poi c'è stata come una scintilla. All'improvviso capivo il motivo di tutto quel studiare. Successe più o meno durante gli ultimi tre anni, quando il programma scolastico prevede, appunto, lo studio della Letteratura Greca e Latina, della Biologia, della Chimica e della Fisica, della Filosofia. Perché in un liceo classico era essenziale la mescolanza di materie umanistiche e scientifiche?
Per una migliore comprensione di che cos'è l'uomo.
Cos'è l'uomo se non l'insieme di Pensiero, Ragione, Istinto, Studio e Tecnica? Studiare la Storia, la Letteratura e tutto il resto equivaleva a studiare ciò che noi come essere umano eravamo stati nel passato. Era necessario non tanto comprendere i periodi definiti (come l'Illumismo o il periodo della Grecia Classica o il Medioevo), ma quanto il passaggio, la sfumatura da un passaggio all'altro.
Quando, poi, studiai l'origine del teatro greco, allora capii che tutto ciò che ci circonda è espressione di ciò che l'Uomo è ed è sempre stato.

Ad oggi, sono molto delusa dal sistema scolastico. Ad oggi, sono molto delusa da chi ha le redini dell'Istruzione, dal Governo, dagli insegnanti. Molti di tutti questi uomini e di queste donne non hanno compreso per nulla il significato dello Studio, della Cultura.
Sento solo parlare di genitori che si lamentano con i professori che i loro bambini hanno TROPPO da studiare e che quello che fanno è TROPPO difficile. Sento parlare di insegnanti che non svolgono al meglio la loro professione. Sento parlare di politici che vogliono riformare la scuola rendendola inutile e ridondante.
Davvero vogliamo vivere in un mondo dove ci spiattellano tutto su un vassoio d'argento? Davvero consideriamo i nostri figli così stupidi da non riuscire a comprendere le cose più complicate?
Ricordo che mia madre, quando vedeva i miei libri e i miei programmi scolastici, diceva: "Oh mamma, quante cose. Mettiti sotto e piano piano vedi che ce la fai."
Non mi ha mai detto che avrebbe parlato con i professori per far diminuire i compiti a casa, ma esclamava: "Questo è. Fallo."
E ora, dopo aver preso una laurea triennale, non solo ringrazio la scelta da me fatta a quattordici anni, ma ringrazio mia mamma per non avermi permesso di darmi scuse, i miei professori che mi hanno tartassata e massacrata. Perché l'università è stata quasi una passeggiata. Perché adesso, per me, apprendere qualcosa e farlo mio è facile, quasi un gioco.

Allora mi chiedo: davvero vogliamo vivere in un mondo dove tutto può apparire in modo semplicistico e leggero? Dove non c'è pensiero e profondità? Davvero vogliamo essere "vuoti" e "ingoranti" e farci ripempire da pensieri e congetture che ci vengono trasmesse in modo massiccio e invadente dai mass media? Davvero vogliamo essere trascinati da chi ha una dialettica migliore senza aver già costruito un nostro pensiero sulla vita, sul mondo?

Voglio vivere in un mondo dove l'apprendimento sia necessario per la formazione intellettuale, culturale e sociale dell'uomo.

mercoledì 18 marzo 2015

I died so many times

I died so many times
because of love.

I died so many times...

I was killed by so many people...
I don't have any idea
of how many they are.

There are many parts of me
they killed.
So many parts are born.

Tell me if life is so rude.
I can't suffer anymore...

The moon is so far
and I'm so lonely.

Is there someone for me?
Someone to love, to be loved.

I fixed myself, again.

I will fly again. 
I died so many times.

(Gothenburg, agosto 2014)



And I'm flying...
with you.