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domenica 25 novembre 2012

Nuvole!

Ed eccolo qua! Finalmente!

L'ho visto per la prima volta sabato scorso, al Pisa Book Festival. E' stato davvero emozionante! Tra l'altro il racconto è dedicato al mio ragazzo e lui non sapeva niente della dedica. Quindi quando gliel'ho fatta vedere si è un po' emozionato! :3
La mia editor sembrava molto soddisfatta. Io ero emozionata e quasi non spiccicavo parola!
Belle belle queste emozioni.
Spero solo che mia nonna mi stia guardando da lassù. La sua mancanza è lancinante...

Aspetto solo vostre notizie!

Titolo: Nuvole
Autrice: Ilaria Nassa, la VIP! XD

Sinossi: Pistoia. Lorenzo si nasconde nei meandri bui della città condividendo noia e delusione con Emanuele, Luca e Francesco, i solo di cui si fida. Solo il fumo azzurro che esala dalla cannabis sembra dargli un momento di felicità e gratitudine, finché non incontrerà Katia, enigmatica e ipnotica così come i suoi occhi gialli. "Nuvole" è un viaggio introspettivo e musicale alla ricerca del vero Io.
Costo: 13 euro
ISBN: 978 88 546 0960
Casa editrice: Ibiskos Risolo


giovedì 22 novembre 2012

Ilaria Nassa, tra racconto e poesia

Ecco ciò che è stato scritto sul blog di Ibiskos Editrice Risolo.

http://ibiskos.com/ilaria-nassa-tra-racconto-e-poesia/

lunedì 19 novembre 2012

Pisa Book Festival

Come già accennato, questo week end ci sarà il Pisa Book Festival. In particolare, sabato 24 novembre alle ore 16:30 presso lo stand 193 verranno presentate tutte le novità editoriali di Ibiskos Editrice Risolo, tra cui anche la mia prossima pubblicazione, "Nuvole".
Invito tutti quanti a partecipare all'evento. Durante le tre giornate ci saranno varie conferenze e moltissimi stand dove poter acquistare libri di diverse case editrici.
Non mancante!

Allego il link del Festival dove potrete trovare tutte le informazioni che state cercando:
http://www.pisabookfestival.com/

martedì 13 novembre 2012

Cara Nonna


Settimana prossima dovrebbe uscire il libro, finalmente! Sarà pronto per il prossimo week end, in vista della Fiera del Libro di Pisa (23-24-25 novembre).

Martedì 24 ottobre, due giorni dopo il ricovero di mia nonna, le ho scritto una lettera che non le ho mai consegnato, mai letto. Avrei voluto che fosse a conoscenza di ogni singola parola. Sono stata molto tempo con lei, prima della sua partenza per un mondo lontano e remoto, ma non sono mai riuscita a dirle quelle parole che mi erano entrate nelle vene e mi martellavano il cervello.
Allora ho deciso di scriverle qui. Chissà se, in qualche modo, non possa leggerle lo stesso, attraverso gli occhi di coloro che leggeranno queste parole.

"Cara nonna,
è da giorni, da quando mia madre mi ha destato dal sonno in una notturna mattina, che penso incessantemente a te. Penso a ciò che stai passando adesso e al tuo passato, che non conosco del tutto, ma posso immaginarti. Ho sempre immaginato tutto della tua esistenza fin nei minimi dettagli. Eccoti, appena nata, venuta al mondo in una sera d'agosto di quel lontano 1940. E poi bambina, costretta a lasciare la scuola per lavorare. Adolescente, ancora inesperta, ma innamorata di colui che sarebbe stato tuo marito per sempre. I due anni negli USA senza lui, il ritorno per sposarti. Il trasferimento per quindici anni negli Stati Uniti. La perdita di tua madre per quella stessa malattia che ti ha portato via tua sorella - e da quel momento il costante pensiero della morte. Il ritorno in Italia, i matrimoni dei tuoi figli, falliti miseramente. E da lì ancora lottare e ricominciare e ricostruire...
Quanto è stata dura e quanto lo è ancora?
Ci siamo conosciute venti anni fa, alla mia nascita. Sicuramente tu mi sorridevi nel tuo abbigliamento ordinato e con i tuoi capelli sempre pettinati. Dicesti subito che somigliavo ad una cinesina. Me lo hai sempre ripetuto per vent'anni. Condivi il tutto con i tuoi detti popolari. Mi dicevi cose giuste e io non ti ascoltavo... Nonna... avevi sempre ragione.
Poi c'è stato il momento in cui tu mi hai visto sempre triste, arrabbiata, silenziosa e ostile. Fuggivo via da tutti. E ho cominciato ad allontanarmi. Non venivo più a trovarvi.
Non pensavo che il tempo potesse essere così meschino. Non pensavo che il destino potesse farsi così beffa di me.
Pensavo che tu saresti rimasta sempre attiva e sorridente. Credevo che tu saresti stata sempre forte. Mi illudevo che tu mi avresti sempre accudito e coccolato. Invece sei su un letto di ospedale, incapace di muoverti. E tutto ciò che io riesco a pensare è: "Cosa ho fatto? Perché non ti sono stata più vicina? Perché non sono stata con te quando avrei potuto farlo? Sono due Natali che non passo insieme a te... Come ho potuto fare questo?".
Durante il viaggio per venire da te ho pensato a questo e ho pregato Dio che mi desse un'altra possibilità, una sola, per poter passare un altro Natale con te.
Sono stata crudele con te, nonna. Inconsciamente, ma lo sono stata e spero che non sia troppo tardi per rimediare ad uno sbaglio commesso chissà per quale stupido motivo.
Devi resistere, nonna, e ce la devi fare.
Prego per te, ogni giorno e ogni notte, e ogni notte e ogni giorno ti penso.
Resta. Voglio farti vedere quanto bello può essere il mio sorriso, voglio renderti orgogliosa, voglio che tu ci sia per ogni mio momento felice. Devi rimanere per il matrimonio di Serena. Dei rimanere per la pubblicazione del mio prossimo libro. Devi rimanere perché a Natale staremo insieme. Devi rimanere perché tornerò per Pasqua e ad ogni estate.
E staremo insieme come prima. Ricordi? Ricordi quei momenti così belli, così caldi, così incancellabili? Ricordi quando mi mettevi a posto i quaderni e io ti accusavo di avermeli nascosti? Ti ricordi quando ti prendevo in giro per farti arrabbiare e tu ti arrabbiavi davvero? Ti ricordi quando mi pregavi di mangiare e io ti rispondevo male? Ti ricordi quando volevi a tutti i costi che ti coccolassimo e ti dessimo il bacio del buongiorno? Ti ricordi quando mi svegliavi perché si era fatto tardi? Nonna, ti ricordi tutte le volte che ti ho detto che ti volevo bene? Bè, te ne voglio ancora e sempre di più...
Ti ricordi quando scrivevo le letterine in cui vi dicevo che mi mancavate? Ebbene, avrei dovuto scriverne una ogni giorno, perché mi siete sempre mancati, ogni giorno, ogni momento.
Nonna, cerca di ritrovare le forze. Lo so che hai combattuto tutta la vita e che ora sei stanca, ma cerca di rialzarti ancora una volta.
Ti prometto che adesso ti starò vicina più che mai.
Perché ti voglio un bene dell'anima e non voglio più vederti soffrire. Il tuo sorriso mi ha sempre scaldato il cuore. Promettimi che combatterai e ricomincerai e ci sarai...
Ti voglio bene.
                                        Tua nipote Ilaria"

E invece se n'è andata. Ha detto basta. Se n'è andata tra le braccia dei suoi genitori, di sua sorella e di suo fratello.
Chissà se mi avrà mai perdonata...
Mi manca molto.