tag:blogger.com,1999:blog-71925080560007036122024-03-05T08:48:22.512+00:00Tra sogni e parole...Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.comBlogger87125tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-32518155349908132712015-12-21T12:28:00.000+00:002015-12-21T12:28:18.750+00:00Abitare a Roma<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Roma è la città delle contraddittorietà.<br />
<br />
Ha radici profonde e antiche, ma non riesci a vederne la punta della chioma.<br />
<br />
E' il luogo in cui hai la possibilità di conoscere un maggior numero di persone diverse tra loro. E' anche il luogo in cui hai maggiore difficoltà a raggiungerle.<br />
<br />
Ha monumenti antichi e pieni di storia, che stanno là, ancora in piedi. Ha edifici recenti che cadono a pezzi.<br />
<br />
Ha un cielo magnifico, ma è impossibile da guardare a causa dei palazzi troppo alti.<br />
<br />
E' la città degli incontri internazionali. Incontri, tuttavia, che sono destinati a perdersi e a non scoprirne mai la profondità.<br />
<br />
E' la città della tradizione, ma della ricerca di innovazione.<br />
<br />
E' la città dell'amore libero, tenuto a freno dal Vaticano.<br />
<br />
E' la città senza mare, ma abitata da gabbiani. <br />
<br />
E' la città della socialità ma anche della diffidenza.<br />
<br />
E' la città del caos in costante ricerca di pace. <br />
<br />
E' la città della possibilità, dei sogni.<br />
Ma è anche la città delle domande, dei dubbi.<br />
<br />
Qualcuno mi noterà in mezzo a tutta questa gente?<br />
<br />
Abitare a Roma, è come andare alla tua prima festa. Ve lo ricordate? Entrare nella stanza e accorgersi di non conoscere nessuno. E allora pensare subito: "Perché sono venuto? Chi me lo ha fatto fare?"<br />
Vi avvicinate al primo guppetto e cercate di fare quattro chiacchere. "Bella festa, eh?" ma loro ti ignorano. Ti avvicini al secondo gruppetto e uno dei membri comincia a scambiare quattro chiacchere con te, fino a quando non si volta dall'altra parte e continua a parlare con i suoi amici.<br />
Allora ci riprovi, una terza volta. Ma va a finire nello stesso modo.<br />
E ora? Cosa fare?<br />
Decidi di aspettare la fine della festa. Alla fine, sei venuto proprio per rimanere. Ti metti in un angolo e guardi i tuoi coetanei che si divertono. Nessuno sembra fare caso a te. Nessuno incontra il tuo sguardo. Nemmeno per un attimo.<br />
Ok, ho capito. Adesso basta.<br />
E quindi, stai per mollare. Stai per andartene. Stai per definire la tua prima esperienza un completo fallimento. E poi, una persona che prima non avevi notato dice: "Che schifo di festa."<br />
"Lo penso anche io" commenti automaticamente, rassegnato.<br />
"Perché sei venuto?" ti chiede quella persona sconosciuta.<br />
"Bé, sai..." e allora non hai nulla da perdere. E parli. Parlate. Avete un sacco di cose in comune.<br />
Vi fate una birra. E finalmente cominci a sentirti meno solo.<br />
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-32660014459233673862015-11-14T10:10:00.000+00:002015-11-14T10:10:14.255+00:0013 novembre 2015, Parigi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Immaginate di aprire il frigo, dopo essere tornati da lavoro. A parte una birra e un pezzo di formaggio che sta andando a male, non c'è granché da mettere sotto i denti. Allora, vi girate verso la vostra compagna e chiedete: "Andiamo a mangiare una cosa fuori?"<br />
Lei, entusiasta, cerca di vestirsi in modo carino nel minor tempo possibile. Sono le 8 passate, lo stomaco brontola e già la sua mente comincia a spaziare su cosa potrà ordinare.<br />
Andate al ristorante, ordinate una bottigia di vino, così tanto per cominciare. Cominciate a chiaccherare del più e del meno. "Sai, oggi a lavoro..."<br />
E poi, magari non appena vi portano il caffé, sentite un tonfo, uno sparo, delle urla. Cadete a terra, in uno stato confusionale e di paura e terrore crescente.<br />
<br />
Immaginate di avere una bandiera della Francia in mano. Stasera, ci sarà la partita amichevole tra Francia e Germania. Non vi perdete uno scontro. Il calcio è la vostra passione. Prendete posto e cominciate a intonare cori e canti in nome della vostra squadra, della vostra nazione. In quel momento, si annullano tutte le diversità, e tutti i francesi diventano vostri fratelli. Seguite il match con estrema attenzione.<br />
E poi, tre colpi, tre botti. Rimanete impietriti. Cercate di scappare, perché a poco a poco, state realizzando tra le urla cosa sta accadendo. Ma sbarricano tutte le uscite dello stadio e voi rimanete un'ora là dentro, in attesa. <br />
<br />
Immaginate di aprire il portafogli, per controllare se i biglietti sono ancora là e intatti. Li avete prenotati un mese fa e siete felici di poter trascorrere la serata nella Sala Concerto. Incontrate davanti al teatro la coppia di amici con cui vi date appuntamento in questo genere di occasioni. Fate la coda in biglietteria, mostrate i biglietti alla maschera. Prendete il vostro posto. Chiacchere e parole sussurrate prima che le luci si abbassino. Penombra e poi buio.<br />
Comincia lo spettacolo, davanti a voi luci e suoni e persone.<br />
E poi sentite un tonfo, uno sparo, delle urla. Cadete a terra, in uno stato confusionale e di paura e terrore crescente. Cercate di scappare. E durante la fuga, vedete persone per terra, zoppicanti che si trascinano e scappano.<br />
<br />
Immaginate di correre all'ospedale perché qualcuno a voi vicino è stato ferito. Immaginate di soccorrere qualcuno che sta perdendo molto sangue. Immaginate di piangere una persona che ha appena perso la vita.<br />
Immaginate di trovarvi una pallottola nello stomaco e di realizzare che, di lì a poco, si realizzarà la fine.<br />
<br />
Immaginate di non poter più, da questo giorno in poi, camminare serenamente per le strade della vostra città.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-90969924707525689612015-11-12T11:29:00.000+00:002015-11-12T11:29:32.501+00:00Sono emancipata, ma non sono libera<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Dopo il primo incontro
del Laboratorio dei linamenti di Genere, tenutosi dalla professoressa Federica Giardino alla Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Roma Tre lo scorso venerdì 6 novembre, ho riflettuto molto sui termini
Emancipazione/Liberazione. Ho ripensato un po' alla mia esperienza. E riflettendo, mi sono resa conto che, come me,
moltissime donne sono arrivate a definirsi Femministe per via pratica
più che teorica.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Credo che la prima volta
che mi sia voluta emancipare sia stato quando, da bambina, durante i
cenoni di Natale a casa dei nonni paterni, gli uomini giocavano a carte in
una stanza e le donne in un'altra a tombola.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Credo anche che la prima
avversione nei confronti del mio corpo e del mio essere donna sia
stato quando mi sono sviluppata e la gente si congratulava con me per
qualcosa che era doloroso, fastidioso e aveva fatto cambiare il mio
corpo in così poco tempo. Qualcosa, mi dicevano i grandi, che faceva
di me una donna adesso. Qualcosa che cominciò a farmi accorgere che
i ragazzi erano interessati sessualmente a me.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Credo che il primo
impulso di ribellione mi sia venuto quando, mentre guardavo la tv con
i miei nonni paterni, dopo aver fatto una domanda sulla politica che
non capivo, mio nonno mi rispose: “Sei femmina, queste cose non le
puoi sapere.”</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Mi rendo conto, comunque,
che oggigiorno sono ignorante in termini di politica, non perché non
abbia le conoscenze intellettive per comprenderne i significati. Ma
perché sono disinformata e la mia disinformazione è frutto
dell'educazione che mi è stata imposta dai miei genitori.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ho vissuto, così, per
tanti anni dolorosi, la voglia di soddisfare le aspettative dei miei
genitori (essere una brava ragazza, imparare a cucinare e a fare le
faccende, imparare a truccarmi e a vestirmi secondo un certo gusto) e
la voglia di ribellarmi e staccarmi da quel nucleo familiare che mi
schiacciava e mi faceva sentire diversa e colpevole di non essere
all'altezza delle loro aspettative.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Sono nata e cresciuta in
Toscana, ma l'influenza della mia famiglia, originaria di un piccolo
paese del Sud Italia, ha influenzato la mia vita per molto tempo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
La prima volta che mi
dichiarai “femminista” fu quando, all'età di 16 anni, mio padre
se ne andò di casa. Era stato un padre violento, autoritario e
crudele. Era stato un padre che aveva voluto imporre il suo potere sul mio corpo e sulla mia mente. Era stato un padre che mi aveva
detto che ero grassa, che ero aggressiva con gli uomini e nessuno mi
avrebbe amata, che non sarei stata in grado di studiare in un liceo
classico, che ero una troia perché mi truccavo e avevo amici maschi,
che sarei stata una nullità e non sarei divenuta nessuno. Il tutto
si chiudeva con schiaffi e pugni.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Quando se ne andò, mi
sentii finalmente libera di vivere la mia vita senza condizioni e
senza influenze negative. Sentii che io, mia madre e le mie sorelle
avremmo potuto costruirci un futuro indipendente.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Invece, mia madre cadde
ancora di più in depressione e mi disse che una donna aveva bisogno di protezione e cura
costante. E fu lì, dopo varie discussioni, che pensai: “Io non
ho bisogno di un uomo. Sono femminista.”</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Fu un ulteriore gesto di
ribellione a quella mentalità che mi voleva necessariamente docile e
ferma, che mi voleva mansueta. “Prima o poi incontrerai un uomo che
ti calmerà”, mi diceva mia madre.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Col tempo, comunque, credo di averle dimostrato che ero ben capace di badare a me stessa, di amministrarmi, di vivere la mia vita in modo indimendente e autonomo.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ho cercato, da quando sono diventata consapevole del fatto che avrei dovuto sgomitare un po' di più per prendere un ruolo definito e soddisfacente all'interno della società, di eliminare la mentalità patriarcale che mi aveva cresciuta ed educata.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Ciò non è voluto dire - come la maggioranza crede erroneamente - che da quel momento in poi mi sarei trasformata in una specie di Medea pronta a vendicarmi in modo assurdo con tutti gli uomini. Ma avrei cercato di costruire, partendo nel mio piccolo mondo, un rapporto di fiducia e rispetto reciproco col sesso opposto, non facendolo sentire in nessun modo inferiore.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
E' un passaggio molto difficile e doloroso, perché noi donne siamo tutte rappresentanti di una Medea tradita dal sesso opposto. Giasone, infatti, prima le promette amore eterno e poi la tradisce. Così come gli uomini, promettendoci amore e protezione, in realtà ci rinchiudono in una gabbia di cristallo, togliendoci la capacità di prendere decisioni, di scegliere, di agire.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
Non voglio vendicarmi del mio passato doloroso e conflittuale con gli uomini. Non voglio in alcun modo credere che gli uomini non siano in grado di comprendere e di amare. Non voglio nemmeno più essere avversa a quelle donne che, credendosi emancipate, in realtà sono soltanto il gioco e lo strumento di certi uomini.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
E' per questo che mi devo promettere uno sforzo in più. Perché nonostante io mi ritenga emancipata, non sono ancora del tutto libera: infatti cerco ancora di soddisfare le esigenze di chi mi vorrebbe composta e carina. Sono emancipata, ma non sono libera.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
E non lo sono nemmeno quelle donne avverse in modo ossessivo e aggressivo nei confronti degli uomini, perché, cercando di imitarli e di essere come loro, rinnegano loro stesse. </div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-63105813453407759012015-07-13T22:23:00.000+01:002015-07-13T22:24:21.769+01:00Ho scelto<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Ho scelto.<br />
Ho scelto di seguire il mio cuore e il mio istinto.<br />
Ho scelto di alzare la testa e amare me stessa.<br />
Ho scelto di fasciarmi ogni ferita, così da risultare invisibile agli altri.<br />
Ho scelto di non smettere mai di sorridere.<br />
Ho scelto di guardare avanti a me, verso gli obbiettivi prefissati.<br />
Ho scelto di aprire il mio cassetto dei sogni, perché non potevano stare ancora rinchiusi.<br />
Ho scelto di vederli volare e danzare attorno a me - luccichio dei miei occhi.<br />
Ho scelto di sbagliare.<br />
Ho scelto di provare a inseguire più strade, per capire cosa volessi davvero, anche se questo è potuto sembrare sciocco e contraddittorio.<br />
Ho scelto di aprire il mio cuore e di amare.<br />
Ho scelto di fidarmi.<br />
Ho scelto di essere ferita, perché magari la mia decisione si è rivelata erronea.<br />
Ho scelto di vivere secondo le mie aspettative e i miei progetti.<br />
Ho scelto di camminare e di respirare e di vedere e di toccare e sentire...<br />
<br />
Io ho scelto.<br />
<br />
E non mi importa di essere stata capita. Ora, finalmente, non mi importa della compressione e compassione degli altri. Non mi importa.<br />
Perché io ho capito. Ho capito chi sono, cosa voglio. Ho capito che la bellezza, la bellezza della vita, del sole, delle stelle, si comprende e si assapora dopo aver sofferto, dopo un lunghissimo e freddissimo inverno, dopo una giornata tempestosa, dopo aver fatto delle scelte.<br />
<br />
E io ho scelto.<br />
Ho scelto di vivere.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtv9P_UoNwWkGZcEpH3YHZYqGrkE5qU40Dcf_TOcoUhVCywhAOtZKUu9e6ZXJGC1BLOsub7D1wUM9qo1qzLD1kQegwreSbtn7NvnwCsg0YQi59EpX95-726dpxQNxRdBzbBCBuIKYEI0I/s1600/788766008.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="291" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtv9P_UoNwWkGZcEpH3YHZYqGrkE5qU40Dcf_TOcoUhVCywhAOtZKUu9e6ZXJGC1BLOsub7D1wUM9qo1qzLD1kQegwreSbtn7NvnwCsg0YQi59EpX95-726dpxQNxRdBzbBCBuIKYEI0I/s320/788766008.jpg" width="320" /></a></div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-70067785270025083852015-06-29T09:59:00.001+01:002015-06-29T10:01:58.822+01:00Cosa rimarrà di questi giorni?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Cosa rimarrà di questi giorni?<br />
Cosa rimarrà dei nostri capelli lunghi, scuri e forti?<br />
Cosa rimarrà dei nostri occhi vivaci e curiosi?<br />
Cosa rimarrà della nostra pelle liscia e soffice?<br />
Cosa rimmarà dei nostri sorrisi e delle risate a crepapelle, fino a piangere e a sentire dolore allo stomaco?<br />
Cosa rimarrà delle serate insonni a ballare, a parlare, a piangere...?<br />
Cosa rimarrà delle persone che ci hanno stretto la mano?<br />
Cosa rimarrà delle persone che ci hanno ascoltato?<br />
Cosa rimarrà delle persone che hanno condiviso la nostra intimità?<br />
Cosa rimarrà della spensieratezza?<br />
Cosa rimarrà delle corse contro il tempo?<br />
Cosa rimarrà di tutti i sacrifici per rimanere a galla, per avere un buon futuro?<br />
Cosa rimarrà di amicizie create e sciolte in un abbraccio?<br />
Cosa rimarrà di amori finiti con un grande pianto?<br />
<br />
Se potessi, ritornerei nei miei luoghi e darei un caloroso abbraccio a chi, anche solo per un minuto, ha visto nei miei occhi qualcosa che non poteva essere detto, qualcosa che stavo cercando di celare e invece è emerso.<br />
Se potessi, riprenderei i contatti con tutte quelle persone che hanno potuto sfiorare per un attimo questo cuore...<br />
Se potessi...<br />
<br />
L'importanza di qualcuno o qualcosa si avverte nel momento che non c'è più, perché lascia come un aurea intorno a te, nei posti che ha toccato. Lascia un segno tangibile dentro, nel profondo.<br />
Ti lascia un suo modo di fare o di dire che tu ripeterai all'infinito. E' un'orma, una traccia indelebile.<br />
<br />
Cosa rimarrà della nostra giovinezza una volta che saremmo diventati vecchi? Una volta che avremmo smesso di correre?<br />
<br />
Forse guarderemo solo il cielo, in una calda mattinata d'estate, mentre il mondo lentamente sbadiglia e apre gli occhi. Forse guarderemo la cupola azzurra e limpida e ci lasceremo inondare i polmoni da una sensazione di assoluta calma...<br />
<br />
E vivremo ancora persone e luoghi. <br />
Chiudendo gli occhi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-65368411779965142912015-04-18T09:10:00.002+01:002015-04-18T09:10:57.281+01:00Cosa è femminile e cosa è maschile?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Chi l'ha stabilito cosa è femminile e cosa è maschile?<br />La risposta più comune a questa domanda è: "La natura." La natura, quindi, ci avrebbe fatto così e noi avremmo già fin dalla nascita la propensione a scegliere una cosa da femmina o una cosa da maschio. Quindi tutte le ragazze amano truccarsi, curarsi, vestirsi per bene, mettersi i tacchi, fare shopping e sanno cucinare. A tutti i ragazzi, invece, piacciono le cose semplici, minimali, sono una schiappa con le faccende domestiche e amano il calcio e i vari sport.<br /><br />Chi decide davvero cosa è femminile e cosa è maschile?<br />Fin dalla nascita c'è una distinzione di genere: ai maschietti il fiocchetto azzurro sulla porta e una cameretta tutto in cordinato, mentre alla femminuccia tutto in rosa. Da notare anche che l'azzurro è un colore freddo e quindi dovrebbe rappresentare le attidudini caratteriali maschili (freddezza, razionalità, sangue freddo), mentre il rosa rientra nella sfera dei colori caldi (e quindi irrazionalità, istinto, amore ecc).<br />Dalla nascita, ci troviamo di fronte una distinzione netta su ciò che è maschile e femminile.<br /><br />"Bé, è naturale." mi potreste dire voi. "Alle bambine piace giocare con le bambole."<br />Bè, vi dico io, non è affatto vero. Io da bambina giocavo con le bambole perché me le regalavano, perché i miei genitori mi dicevano che erano quelli i giochi con cui dovevo giocare. Quindi non facevo storie e obbedivo e basta. Tuttavia, mi divertivo a giocare con le macchinine che i miei cugini più grandi mi regalarono. E ricordo un episodio dell'asilo in cui io volevo giocare con i maschietti al castello dei mostri.<br /><br />Tutt'oggi, mi sento dire: "La fai la pedicure? La fai la manicure? Tesoro, hai bisogno di una pulizia del viso. Hai fatto shopping?" E quando rispondo che a me di queste cose me ne frega il giusto e l'onesto, spesso vengo ripresa con: "Ma che donna sei?"<br />Bè, se posso, voglio dire la mia.<br />Sono una donna che ama correre e fare lunghe passeggiate - sotto la pioggia, sotto il sole, al chiaro di luna. Sono una donna che ama mangiare e assaggiare cibi nuovi. Sono una donna che ama conoscere persone nuove e farsi quattro chiacchere in compagnia. Sono una donna che ama prendere una birra con gli amici e ridere tutta la sera, anche fino all'alba. Sono una donna che si sveglia presto d'estate perché adora l'aria fresca che vi si respira di mattina. Sono una donna che ama leggere e che talvolta si addormenta abbracciando un volume. Sono una donna che ama cucinare e inventare cose nuove. Sono una donna che odia le pulizie, e quando viene rimproverata per i disordine, risponde: "Voi non capite, è l'ordine dell'artista questo." Sono una donna che piagnucola come una bambina quando si sente giù, ma che prende in mano la situazione quando ce n'è bisogno. Sono una donna che adora gli animali e che si rotolerebbe nel fango con i cani tutto il giorno. Sono una donna che adora osservare i mutamenti del cielo. Sono una donna che non ha paura di camminare da sola la notte. Sono una donna che corre quando c'è qualche amico che ha bisogno. Sono una donna che ama e dà se stessa agli altri. Sono una donna che ha fame del mondo e vuole viaggiare e conoscere cose nuove.<br /><br />Ognuno di noi, uomo e donna, è un essere unico e irripetibile. Ognuno di noi ha delle caratteristiche che altri non hanno. Sono stufa dell'esistenza di queste due macrocategorie (femmina e maschio), che dovrebbe attenersi solo ai nostri apparati riproduttori e non al nostro carattere o attitudine. Siamo persone, prima di tutto.<br />Non nascondetevi per adattarvi alla società. Non uccidetevi, pensando che gli altri non vi accetteranno mai. Non buttatevi via. Tenete con voi la parte più vera che c'è. Mostratela al mondo. E solo chi saprà guardarvi senza la mascherà della consuetudine, abbraccerà il vostro modo di essere.<br />Siate voi stessi. Sempre.<br /><br />E voi? Che uomini e che donne siete?<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_LmHzAm0NyE3Yl_fJ8RmoBw-NNf6E89M5LKhK2-4iEcvsqUYm_UTuI8mZaMwxu9u2H02cv5Tz6Gb_gHYjsBawh_Ie3OR5J694LrFuiSEDTbPBrbgIW2T5JqFUb3Ecws5N67aNA0IrQ9U/s1600/uomo-e-donna,-ragazza-con-le-cuffie,-bianco-e-nero-186922.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_LmHzAm0NyE3Yl_fJ8RmoBw-NNf6E89M5LKhK2-4iEcvsqUYm_UTuI8mZaMwxu9u2H02cv5Tz6Gb_gHYjsBawh_Ie3OR5J694LrFuiSEDTbPBrbgIW2T5JqFUb3Ecws5N67aNA0IrQ9U/s1600/uomo-e-donna,-ragazza-con-le-cuffie,-bianco-e-nero-186922.jpg" height="227" width="320" /></a></div>
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-32568840284372501502015-03-24T09:57:00.001+00:002015-03-24T09:58:21.926+00:00Cos'è l'Uomo?<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Quando ero studentessa del liceo della mia città, spesso e volentieri, quando conoscevo persone nuove e venivano a sapere dei miei studi, mi domandavano: "A cosa serve oggi studiare la letteratura? A cosa serve studiare latino e greco? A cosa serve la filosofia? Oggi serve la tecnica, la chimica, c'è il progresso nella scienza."<br />
Io allora non sapevo dare molte risposte. A volte rispondevo solo: "Io non userò mai i logaritmi o gli integrali per fare il calcolo della spesa, eppure studio comunque la matematica." Ma la mia obbiezione, in confronto alla loro, era poco convincente.<br />
All'epoca sapevo solo che studiare in un liceo classico non era certo una passeggiata. Ricordo che ogni giorno stavo dalle 4 alle 8 ore sui libri, con la testa china. Ogni tanto guardavo fuori dalla finestra e desideravo solo andarmene a vivere come tutti gli altri adolescenti della mia età.<br />
Sono stati anni sofferti e duri, in quella scuola che chiedeva tanto. C'erano tante cose da imparare a memoria, molte altre da sapere, molte da capire e apprendere.<br />
<br />
Poi c'è stata come una scintilla. All'improvviso capivo il motivo di tutto quel studiare. Successe più o meno durante gli ultimi tre anni, quando il programma scolastico prevede, appunto, lo studio della Letteratura Greca e Latina, della Biologia, della Chimica e della Fisica, della Filosofia. Perché in un liceo classico era essenziale la mescolanza di materie umanistiche e scientifiche?<br />
Per una migliore comprensione di che cos'è l'uomo.<br />
Cos'è l'uomo se non l'insieme di Pensiero, Ragione, Istinto, Studio e Tecnica? Studiare la Storia, la Letteratura e tutto il resto equivaleva a studiare ciò che noi come essere umano eravamo stati nel passato. Era necessario non tanto comprendere i periodi definiti (come l'Illumismo o il periodo della Grecia Classica o il Medioevo), ma quanto il passaggio, la sfumatura da un passaggio all'altro.<br />
Quando, poi, studiai l'origine del teatro greco, allora capii che tutto ciò che ci circonda è espressione di ciò che l'Uomo è ed è sempre stato.<br />
<br />
Ad oggi, sono molto delusa dal sistema scolastico. Ad oggi, sono molto delusa da chi ha le redini dell'Istruzione, dal Governo, dagli insegnanti. Molti di tutti questi uomini e di queste donne non hanno compreso per nulla il significato dello Studio, della Cultura.<br />
Sento solo parlare di genitori che si lamentano con i professori che i loro bambini hanno TROPPO da studiare e che quello che fanno è TROPPO difficile. Sento parlare di insegnanti che non svolgono al meglio la loro professione. Sento parlare di politici che vogliono riformare la scuola rendendola inutile e ridondante.<br />
Davvero vogliamo vivere in un mondo dove ci spiattellano tutto su un vassoio d'argento? Davvero consideriamo i nostri figli così stupidi da non riuscire a comprendere le cose più complicate?<br />
Ricordo che mia madre, quando vedeva i miei libri e i miei programmi scolastici, diceva: "Oh mamma, quante cose. Mettiti sotto e piano piano vedi che ce la fai."<br />
Non mi ha mai detto che avrebbe parlato con i professori per far diminuire i compiti a casa, ma esclamava: "Questo è. Fallo."<br />
E ora, dopo aver preso una laurea triennale, non solo ringrazio la scelta da me fatta a quattordici anni, ma ringrazio mia mamma per non avermi permesso di darmi scuse, i miei professori che mi hanno tartassata e massacrata. Perché l'università è stata quasi una passeggiata. Perché adesso, per me, apprendere qualcosa e farlo mio è facile, quasi un gioco.<br />
<br />
Allora mi chiedo: davvero vogliamo vivere in un mondo dove tutto può apparire in modo semplicistico e leggero? Dove non c'è pensiero e profondità? Davvero vogliamo essere "vuoti" e "ingoranti" e farci ripempire da pensieri e congetture che ci vengono trasmesse in modo massiccio e invadente dai mass media? Davvero vogliamo essere trascinati da chi ha una dialettica migliore senza aver già costruito un nostro pensiero sulla vita, sul mondo?<br />
<br />
Voglio vivere in un mondo dove l'apprendimento sia necessario per la formazione intellettuale, culturale e sociale dell'uomo.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-75965468511532511242015-03-18T10:27:00.001+00:002015-03-18T10:28:37.306+00:00I died so many times<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<i>I died so many times</i><br />
<i>because of love.</i><br />
<i><br /></i>
<i>I died so many times...</i><br />
<i><br /></i>
<i>I was killed by so many people...</i><br />
<i>I don't have any idea</i><br />
<i>of how many they are.</i><br />
<i><br /></i>
<i>There are many parts of me</i><br />
<i>they killed.</i><br />
<i>So many parts are born.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Tell me if life is so rude.</i><br />
<i>I can't suffer anymore...</i><br />
<i><br /></i>
<i>The moon is so far</i><br />
<i>and I'm so lonely.</i><br />
<i><br /></i>
<i>Is there someone for me?</i><br />
<i>Someone to love, to be loved.</i><br />
<i><br /></i>
<i>I fixed myself, again.</i><br />
<i><br /></i>
<i>I will fly again. </i><br />
<i>I died so many times.</i><br />
<br />
(Gothenburg, agosto 2014)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
<br />
And I'm flying...<br />
with you.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-32953299463035409702015-02-22T20:42:00.002+00:002015-02-28T10:29:52.413+00:00Ora, adesso...<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Cosa ho tra le mani adesso?<br />
<br />
Il vento sta soffiando. Con esso si porta molecole d'acqua che si aggregano e diventano onde. Rumorosamente si rompono su se stesse, formando ampie vele blu.<br />
<br />
Ho le ginocchia bagnate e sporche di sabbia. Piccoli granelli bagnati mi pungono l'epidermide, ferendomi. Atomi di sale mi feriscono le narici e scendono come spilli, fino ai polmoni.<br />
<br />
Dove sono?<br />
Cosa sono?<br />
Dove sto andando?<br />
<br />
Sono arrivata qua, ad occhi chiusi. Ero attratta dall'oblio dei miei sogni. A piedi scalzi ho sentito la morbidezza della sabbia che si espandeva e mi accompagnava il cammino. Appena ho sentito l'acqua bagnarmi, mi sono fermata.<br />
<br />
Che fare adesso?<br />
Il mare è grande. E io... io sono così piccola.<br />
<br />
Guardo poco più in là. Prima c'era un castello di sabbia. Lo avevo costruito io.<br />
Non è rimasto più niente.<br />
<br />
Devo trovare la forza di alzarmi. Devo trovare la forza di raccogliere pezzi di legno e costruire una zattera. Deve essere abbastanza resistente da solcare il mare, da reggere alle tempeste.<br />
<br />
Ma ora, adesso, lasciatemi qui. Ora, adesso, lasciate che le mie ginocchia tremino ancora per l'acqua ghiacciata.<br />
<br />
Ora, adesso...<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-77737576061118838282015-02-20T00:20:00.000+00:002015-02-20T00:25:02.443+00:00Un'assenza è più determinante di una presenza.<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWLUEG0osFV5VrxIGXGjwFaXsIse9f4LMdzlTlr_xjtsPUydJSf4uQfTrIvmt3Nje2FbCzMonL3R__3tp0ofSspHsd9VBtJl2BHHKAzlWHjS6VIZzc6Hl0WAEbh1PtQiCU_u-6hyiEbSE/s1600/buio_horror_racconto.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjWLUEG0osFV5VrxIGXGjwFaXsIse9f4LMdzlTlr_xjtsPUydJSf4uQfTrIvmt3Nje2FbCzMonL3R__3tp0ofSspHsd9VBtJl2BHHKAzlWHjS6VIZzc6Hl0WAEbh1PtQiCU_u-6hyiEbSE/s1600/buio_horror_racconto.png" height="241" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
Perché le persone che ci fanno del male sono più determinanti di quelle che ci fanno del bene?<br />
<br />
Perché ci ricordiamo più di un torto subito piuttosto che di una gentilezza?<br />
Perché cerchiamo le persone che più ci hanno fatto soffrire? Perché rimangono incastrati nei nostri cuori frammenti spigolosi dei loro ricordi, che fanno male?<br />
<br />
Ancora oggi, dopo molto tempo a interrogare, cercare, investigare, sono qua a farmi questa domanda.<br />
L'anno scorso, durante le lezioni di Pedagogia Generale che stavo seguendo per un esame all'Università, la professoressa pronunciò queste parole: "Talvolta un'assenza è più determinante di una presenza."<br />
<br />
Il male ha maggior presa su di noi, più di quanto ce ne possiamo rendere conto. Ci facciamo del male, in continuazione. Eppure, il nostro istinto di sopravvivenza talvolta sembra annullarsi di fronte a certe persone che ci feriscono. Sì, perché le cerchiamo. Le vogliamo. Facciamo di tutto per avere un loro consenso. Un loro sì.<br />
Ma perché tutto questo? Non è abbastanza per noi il senso del rifiuto che abbiamo quando ci voltano le spalle? Non è abbastanza il dolore di essere stati ingannati o derisi e sbeffeggiati? Cosa ci spinge a insistere? Orgoglio? Oppure è come diceva Fredu? Siamo davvero mossi da due forze, Eros (amore) e Tanathos (morte)?<br />
<br />
Forse vorremo raggiungere quelle persone impossibili da avere per orgoglio o senso della conquista? Perché vorremo solo avere delle risposte e capire il perché del rifiuto? Ma che senso ha? Che senso ha?<br />
<br />
Forse ha ragione il ragazzo con gli occhi di falco che mi veglia il sonno: dovrei volermi più bene. E così io, tutti quanti.<br />
Se ci volessimo più bene, avremmo più rispetto di noi stessi e autostima. Partendo in questo modo, nessun commento spregevole o nessuna cattiveria ci spingerebbe così in basso da cercare il consenso altrui, soprattutto di chi ci dice spesso di non amarci.<br />
<br />
Dovremmo imparare a prendere in considerazione più le cose positive che ci vengono dette o fatte piuttosto che le negative. E dalla positività e dal bene che ci viene rivolto costruire sopra qualcosa. Costruire sempre, ovvio, ma partendo col piede giusto.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-5492876145679934082015-02-11T18:25:00.000+00:002015-02-11T18:26:06.550+00:00Pensieri sparsi<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
La sveglia che suona. Le lenzuola spiegazzate tra le gambe. La pesantezza del piumone sulla pelle.<br />
Contare fino a tre e alzarsi dal letto, di tutta fretta. Cercare di scaldarsi con del caffélatte bollente. Berlo vicino alla finestra della cucina. Guardare il cielo.<br />
E' chiaro. Ah, che bello. Oggi sarà una bella giornata.<br />
Lavarsi, scegliere un vestito da indossare. Pettinarsi. Osservare la propria faccia allo specchio e fare boccacce. E poi ridere. Che stupida.<br />
Uscire di casa. Scendere le scale. Sentire l'aria calda dell'inverno. Aaahh... ma che bella giornata.<br />
Camminare sul marciapiede e osservare i movimenti là, intorno.<br />
Il volo della gazza ladra. Passanti che entrano e escono nei bar. Sguardi sfuggenti. Studenti che vanno verso l'università. Gruppi di amici. Ridono. Ah, che belli che sono. Ridono tutti.<br />
Un lungo ponte di un bianco sporco. Da quanto tempo sarà qui.<br />
Un fiume grigio. Il verde oppresso dal cemento. Gabbiani. Che buffi. Volano. Planano sull'acqua. Affondano la testa nel fiume. Rimangano a galleggiare, trasportati dalla corrente.<br />
Macchine che passano, che si fermano, che sfrecciano, che procedono con calma. Una basilica dorata là, infondo.<br />
E rido del mondo.<br />
<br />
Eccomi. Eccomi qui, in mezzo al movimento incessante di una città che non si ferma mai. Eccomi qua. Vedo gli sguardi sfuggenti di chi mi sta intorno. Io non smetto mai di sorridere. Mai un minuto.<br />
<br />
<br />
Eccomi. Seduta su questo letto, a fine giornata. Col mio cuore ruvido in mano. E mi domando quando. E mi domando come. E mi domando perché.<br />
Sono ancora qui, a sognare. Sono ancora qui a sperare e a cercare di realizzare.<br />
Io che scrivo, do in pasto a chiunque il mio debole cuore. Eccolo là, lanciato da chissà chi, in mezzo alla gabbia di leoni. Prendete quel che volete. Prendete ciò che desiderate. Squartatemi e uccidetelo questo cuore.<br />
<br />
Vivo per raccontare del mondo che mi circonda. Vivo per raccontare di me. Che cosa dovrei mai dire? Quale parola dovrei mai intonare, se non quella che viene cantata dalla mia anima?<br />
<br />
Ecco come passo il tempo.<br />
Mi faccio strappare il cuore dal petto. Una volta restituito, trascorro le mie giornate regalando sorrisi al mondo. E mi munisco di ago e fili per riaggiustarlo.<br />
Questo cuore di pezza vigilato da occhi di falco...<br />
<br />
<br />
(Pensieri sparsi, come sempre, come non mai, come prima, come domani, come ieri, come dopo, come per sempre, come mai più.)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-48706647839008214752015-02-03T12:10:00.001+00:002015-02-03T12:11:14.840+00:00Intervento virtuale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Martedì scorso mi ha chiamata Loredana Dragoni, direttrice del Centro Antiviolenza "Nara" di Prato, per chiedermi di partecipare ad un'assemblea studentesca del liceo classico Cicognini-Rodari (liceo da me stessa frequentato) per portare il mio libro. In questo modo avremmo potuto parlare di violenza in svariati modi e, data la mia giovane età, i ragazzi si sarebbero sentiti più empatici nei miei confronti.<br />
<br />
Purtroppo, l'assemblea sarebbe stata il venerdì dopo. A causa di svariati impegni che mi ero presa per quel giorno, non ho potuto parteciparvi.<br />
In compenso, ho realizzato questo video che è stato trasmesso quella stessa mattina.<br />
<br />
Ve lo lascio qui, nel caso possa essere utile a qualcuno.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/frS4wARzsDA/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="http://www.youtube.com/embed/frS4wARzsDA?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<br />
E che la luce sia con voi.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-77319351052936114162015-01-14T15:35:00.002+00:002015-01-14T15:37:09.423+00:00Propositi per l'anno nuovo<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Lo so, lo so! Sono in clamoroso ritardo per l'anno nuovo.<br />
Come sa per chi mi conosce, sono un vulcano inarrestabile e infermabile. Prima di tutto, sono riuscita a prendere la laurea triennale esattamente il 21 novembre. E' stato un giorno bellissimo e a dir poco indimenticabile.<br />
In secondo luogo, ho incontrato una persona che mi ha sgelato il cuore. Nonostante numerose resistenze, l'organo rosso adesso si trova sotto le ali di quei occhi di falco che ancora adesso mi spaventano un pochino... L'amore è qualcosa che ci sconvolge e ci calma, e ci fa tremare e addormentare placidamente la notte, stretti al nostro cuscino...<br />
Ho preso un anno sabbatico. Credo di aver perso la bussola. Ne sto costruendo una nuova, una bussola del cuore.<br />
<br />
Comunque, ecco i miei propositi per l'anno nuovo:<br />
1. Fare un corso di scrittura e/o di teatro, di modo che possa conoscere sempre più persone all'interno dell'ambiente e possa migliorare sempre di più il mio stile narrativo e dialogico;<br />
2. Conoscere quante più persone nuove e positive;<br />
3. Farmi conoscere per le mie qualità;<br />
4. Raggiungere l'agognata indipendeza;<br />
5. Far sì che <i>Non io, non qui</i> abbia i giusti riconoscimenti;<br />
6. Ricominciare l'università e prendermi la laurea magistrale.<br />
<br />
Ce la voglio fare!</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-45111120860548788252014-12-01T08:10:00.000+00:002014-12-01T08:10:17.666+00:00Illese! 25 novembre a Empoli<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Il 25 novembre presso il Cenacolo degli Agostiniani a Empoli si è svolta una serata incentrata sul tema della violenza sulle donne.<br />
Io sono stata invitata come ospite a parlare di Margherita e di "Non io, non qui". Ero pressocché da sola, un po' spaurita e spaventata a causa del grande numero di persone presenti. Ma tanto tanto tanto emozionata.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgztIx-IqlfYlLi6wHF7b_ZZe2cUUKbk2vpK_zAhHcCmar-a81dkNf2J3fJSWLTFrVQMF9CvMk_gAQvsYuAygiCHJjzEltnZlMXz6Fxdj2qsjLOyc1_oEqOI1-JAhY65AT6jukSXhsXmbY/s1600/10557461_888349447865163_2332562956403032106_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgztIx-IqlfYlLi6wHF7b_ZZe2cUUKbk2vpK_zAhHcCmar-a81dkNf2J3fJSWLTFrVQMF9CvMk_gAQvsYuAygiCHJjzEltnZlMXz6Fxdj2qsjLOyc1_oEqOI1-JAhY65AT6jukSXhsXmbY/s1600/10557461_888349447865163_2332562956403032106_n.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
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Sono grata a tutte le persone che mi hanno ascoltata. Avendo 22 anni, spesso mi sento una bambina a parlare a persone molto più grandi di me di temi tanto delicati e sofferti. Eppure ho avuto di nuovo la conferma che ciò che sto facendo, lo sto facendo nel modo giusto. Le lacrime di Karin, i sorrisi delle donne che sono venute a parlarmi subito dopo, i messaggi su Facebook da parte delle persone più timide la mattina dopo...<br />
Sto riuscendo, piano piano, a entrare nei cuori delle persone. Ed è fantastico.<br />
<br />
La serata è continuata con un intervento del Centro aiuto donna <span class="fsl"><span class="text_exposed_show">Lilith delle pubbliche assistenze di Empoli sulla realtà del territorio toscano.</span></span><br />
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show">Angelika Georg, attrice di teatro, ha commosso e emozionato col suo monologo "Regina" scritto e interpretato da lei. Una bambina di 12 anni, povera, viene venduta dalla nonna a degli uomini il giorno dopo il suo compleanno. La ragazzina verrà costretta a prostituirsi e alla fine ritornerà a casa, dove vi troverà solo i fratelli. Anche se la casa è povera, è la sua casa. "Le femmine sono una fortuna", dice alla fine. "Ma vivono fino a 12 anni."</span></span><br />
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show">Infine, Karin Marzocchini ha proiettato il suo cortometraggio "Broken dolls" in cui parla della prostituzione e fa un interessante parallelismo tra le donne e le bambole rotte, appunto.</span></span><br />
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show"><br /></span></span>
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show">E' stata una serata interessante, intensa, emozionante.</span></span><br />
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show">A chi ha partecipato, spero davvero di aver lasciato un piccolo frammento di me nel cuore di ognuno di voi.</span></span><br />
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show"><br /></span></span>
<span class="fsl"><span class="text_exposed_show"><br /></span></span>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-3772591113625879252014-09-30T11:36:00.003+01:002014-09-30T11:38:27.737+01:00Ci vediamo presto!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Ciao a tutti!<br />
Sono veramente felice di parlarvi del prossimo evento! Anche perché ne seguiranno molti altri a Firenze e dintorni! :)<br />
Questa volta sarò a Bologna. A parlare di violenze sessuali, di abusi e, naturalmente, di Margherita, ci sarà Masa Romagnoli, piscologa psicoterapeuta del Servizio Minori di Casa delle Donne per non subire violenza Onlus.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGhPCg9rjs44UwTjNd99p_4wOxYpacQ4t_9yHU42bxbDDaumTWarnIySfMNEcc3jwgiNONyayOrDPTtfwk_lATY0e-zJy3Lp27QP3ANBvt9w-03AuX0VuNDGkC1q3IXW8-VhYW2sezMBI/s1600/Nassa+locandina+Non+io+Bologna+(1).jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGhPCg9rjs44UwTjNd99p_4wOxYpacQ4t_9yHU42bxbDDaumTWarnIySfMNEcc3jwgiNONyayOrDPTtfwk_lATY0e-zJy3Lp27QP3ANBvt9w-03AuX0VuNDGkC1q3IXW8-VhYW2sezMBI/s1600/Nassa+locandina+Non+io+Bologna+(1).jpg" height="320" width="216" /></a></div>
<br />
Sarà un appuntamento assolutamente da non perdere. Parleremo, discuteremo, ci interrogheremo su temi importanti e molto attuali.<br />
<br />
Vi aspetto.<br />
<br />
Ilaria</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-84692728237605463352014-09-22T19:49:00.000+01:002014-09-22T19:56:30.637+01:00Lettera al Cuore<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
E' stato un attimo, un secondo.<br />
<div>
Descriverlo sarebbe impossibile. E' stato un attimo. Un momento. No, un secondo no. E' troppo lungo il tempo che ci vuole a dire "tic" o "tac" rispetto al tempo in cui successe. E' stato un millisecondo, forse. Non si può quantificare. </div>
<div>
Ecco, sì...</div>
<div>
Mi sono voltata. Mi sono voltata e tu non c'eri più. Mi sono voltata e foglie marroni hanno cominciato a cadere, a cadere, a cadere.</div>
<div>
Immobile, inerme, non ho fatto altro che guardare quella cascata di colori caldi. Caldi, sì, oh, come erano caldi. Eppure io immobile, fredda. Io inerme. Io senza difese.</div>
<div>
Io.</div>
<div>
I colori dell'autunno scendevano giù. Mi hanno coperto le ginocchia.</div>
<div>
E poi di nuovo. E' stato un attimo, un secondo.</div>
<div>
Ma che dico, un secondo...</div>
<div>
Ho visto la neve. La neve fino alle caviglie. I miei capelli bagnati. Non avevo freddo. </div>
<div>
Pensavo di averti perso... poi ti ho visto là. Laggiù, là sotto...</div>
<div>
<br /></div>
<div>
Cuore mio,</div>
<div>
ti sei nascosto di nuovo? Cuore mio, pensavo di averti perso per sempre. Non sai che piacere, averti ritrovato là. Non hai idea che sollievo. Mi sono crollate le ginocchia - sono affondate nella neve. Nessun brivido di freddo. Nessun tremolio. Solo un sospiro di leggerezza.</div>
<div>
No... non ti tolgo da lì. Se vuoi nasconderti ancora nel biancore candido, ti lascerò stare. Non ho intenzione di disturbare il tuo letargo, la tua convalescenza. Hai ragione, hai bisogno di riposare. Sì, almeno tu... - mentre la Mente lavora e lavora e lavora.</div>
<div>
Ti aspetto, Cuore. Mi sono sdraiata accanto alla tua tana. Ho lasciato che la neve mi scivolasse addosso. Quante carezze ho ricevuto. Anche il vento mi ha tenuto un po' compagnia.</div>
<div>
So che sarai pronto ad uscire quando arriverà la primavera e un petalo di quel fiore rosa che amo tanto - sapevo che ti saresti nascosto sotto un ciliegio, sai -, un solo petalo mi sveglierà dal mio torpore, baciandomi le labbra.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://incognita2.files.wordpress.com/2010/10/neve.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://incognita2.files.wordpress.com/2010/10/neve.jpg" height="320" width="239" /></a></div>
<br /></div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-75866976468544502052014-05-28T10:07:00.000+01:002014-05-28T10:07:01.501+01:00Napoli, 24 maggio 2014<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Eccomi qua, dopo quattro giorni dalla giornata di premiazione del<b> Concorso Letterario di NapoliTime </b>(24 maggio) a parlare di quella giornata.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSdKqAkxaCBzAYG9muj9zdlO_jXXElcTHMoU-XnySH6PZVQaGpwVvgi3VgY3xv0lGUN9Eqfe797DkK8sOYKrKjycLaqGj1nuH-17PHNzRbU__PoKC86wNWcZuSJsfa5EXS7a23MopQ_lA/s1600/10394111_10203068095934955_9219590187314304929_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSdKqAkxaCBzAYG9muj9zdlO_jXXElcTHMoU-XnySH6PZVQaGpwVvgi3VgY3xv0lGUN9Eqfe797DkK8sOYKrKjycLaqGj1nuH-17PHNzRbU__PoKC86wNWcZuSJsfa5EXS7a23MopQ_lA/s1600/10394111_10203068095934955_9219590187314304929_n.jpg" height="214" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
Sono partita alla volta di Napoli dalla provincia di Caserta con mio nonno, mio zio e una delle mie migliori amiche di sempre. Siamo arrivati puntuali alla location, <b>Arena Reload presso Bagnoli</b>. Qui ho potuto ammirare una delle più belle discoteche sulla spiaggia che io abbia mai visto. Il cielo ero di un azzurro limpido e quasi si confondeva con i colore del mare. La sabbia era di un ocra splendente e si estendevano le coste e le isole davanti ai nostri occhi. Uno <b>spettacolo</b>.<br />
<br />
Mentre cercavo di capire dove avrei dovuto sedermi, si è avvicinato un gruppetto di ragazze che mi ha chiesto: "Sei Ilaria Nassa? Possiamo fare una foto?". E dopo la foto mi hanno fatto i complimenti per il libro, "Nuvole" e mi hanno confessato che è stato<b> il libro più letto della classe</b>. Emozionata, con i lacrimoni agli occhi le ho ringraziate e poi sono andata al mio posto.<br />
<br />
Dopo aver ascoltato due giovani gruppi rap cantare, le recensioni dei libri dei ragazzi, è stata la volta delle premiazioni. La recensione migliore è stata di una ragazza del liceo Classico, il libro più votato è risultato "Nica e la radice del cedro" di <b>Mario Ascione</b>.<br />
Gli ho fatto i complimenti e mi sono allontanata per lasciarlo salutari tutti.<br />
<br />
Ecco che sbuca una<b> ragazza tremante</b> e si avvicina verso di me. "Posso parlarle?", mi chiede.<br />
"Per favore, non darmi del lei", le rispondo. "Ho quasi la tua età! Dimmi tutto."<br />
Con i lacrimoni agli occhi e la voce claudicante, mi ha confessato che "Nuvole" le ha trasmesso tantissime emozioni, che le sembrava che si parlasse di lei, della sua storia. "<b>Grazie</b>", ha aggiunto alla fine "per quello che mi hai trasmesso, per aver scritto questa storia. Forse tu non te ne rendi conto, ma mi hai aiutata tanto."<br />
L'ho abbracciata forte, quella piccola e forte ragazza e le ho sussurrato che era<b> il più bel regalo</b> della giornata.<br />
<br />
Dopo aver fatto un po' di chiacchere, sono andata a salutare gli organizzatori dell'evento. Una giornalista con cui mi tenevo in contatto mi ha riferito che fino alla fine credeva che la <b>vincitrice </b>fossi io e il direttore del giornale NapoliTime mi ha offerto di <b>collaborare</b> per lui.<br />
<br />
E' vero, non ho vinto il concorso, ma io mi stesso lo stesso<b> vincente</b>. Sento di non aver fallito e che il mio <b>destino</b> si sta delineando sotto ai miei occhi.<br />
<br />
Ringrazio tutti per la favolosa giornata che mi hanno fatto trascorrere.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-66643293523441566362014-05-21T17:25:00.000+01:002014-05-21T17:25:10.217+01:0024 maggio e 6 giugno!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Scrivo questo post velocemente per informarvi dei prossimi incontri!<br />
<br />
Sabato 24 maggio ci sarà la finale del Concorso Letterario indetto da NapoliTime, giornale online. Naturalmente sarò presente io e il nostro caro "Nuvole"!<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzxhpKghxLOH37T_H-YKOZvr0xd5IR3YCYnJKce68sIOaihyphenhyphenfe5x5GutptUaW8e8C13nF9qUs80n-8_MAui8GaXqD5-hfB1f5fHqOQW9pKsTpGjk00wbhCZHRwqIS1JGPUmXXmIef3fXk/s1600/10268493_10202992659289086_7081551612532134779_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzxhpKghxLOH37T_H-YKOZvr0xd5IR3YCYnJKce68sIOaihyphenhyphenfe5x5GutptUaW8e8C13nF9qUs80n-8_MAui8GaXqD5-hfB1f5fHqOQW9pKsTpGjk00wbhCZHRwqIS1JGPUmXXmIef3fXk/s1600/10268493_10202992659289086_7081551612532134779_n.jpg" height="320" width="256" /></a></div>
<br />
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<br />
Il 6 giugno, invece, alle ore 17 a Prato, presso la Libreria Mondadori in via Guizzelmi, (unico appuntamento in città - poi sarò una mina vagante) parleremo per la prima volta di "Non io, non qui" assieme a Monia Balsamello, curatrice del romanzo e Loredana Dragoni, direttrice del centro antiviolenza La Nara.<br />
<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpDW3j0OUuigr2rywScuu1TGcxBraC9Id7OL5q3cYiepd7_pb_Uyh5JAKSgSH9rCQ7yUIblbL9iE3cflEHnRu1f-CbBRs2SXw4crYVSfmqoYhUqKmmp9zW2OgO8LDoi0cEo5Y5egL1Ofg/s1600/Nassa+locandina+Non+io.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpDW3j0OUuigr2rywScuu1TGcxBraC9Id7OL5q3cYiepd7_pb_Uyh5JAKSgSH9rCQ7yUIblbL9iE3cflEHnRu1f-CbBRs2SXw4crYVSfmqoYhUqKmmp9zW2OgO8LDoi0cEo5Y5egL1Ofg/s1600/Nassa+locandina+Non+io.jpg" height="320" width="216" /></a></div>
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<br />
Non mancate! Avremo modo di discutere di temi importanti, di confrontarci, di conoscerci!<br />
<br />
Vi aspetto tutti!<br />
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</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-17368520067849099662014-05-09T23:16:00.002+01:002014-05-09T23:21:38.240+01:00Su "Non io, non qui"<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Scrivo questo post a causa delle numerose polemiche che il video di presentazione del mio nuovo romanzo ha suscitato. Quindi andrò in ordine.<br />
<br />
<b>Il libro parla di te?</b><br />
No, il libro non parla della mia storia. E' una storia assolutamente vera, ma, naturalmente, è romanzata. Prendete la storia come una testimonianza, una denuncia.<br />
Quando dico che ho avuto un'esperienza simile, parlo di violenza in generale. Ma se la mettiamo su questo punto, tutti riceviamo o abbiamo ricevuto almeno una volta nella vita qualche tipo di violenza (psicologica, fisica, verbale ecc).<br />
<br />
<b>Perché non parli della violenza sugli uomini?</b><br />
<b> </b>Se non ne parlo, non vuol dire che la escludo. In 6:30 minuti ho dovuto dire tante cose. Avrei potuto spaziare e aggiungere altro, ma volevo essere sintetica e inerente al tema. Quando si parla di violenza, ci sarebbe così tanto da dire, che un video, un libro, una chiaccherata non basterebbero a esaurire l'argomento. Mi scuso con chi si è sentito offeso. Potremmo parlare di ciò che volete privatamente.<br />
<br />
<b>Parli da femminista.</b><br />
Voglio chiarire una cosa. Quando io mi dichiaro femminista, non ho in mente di sottomettere gli uomini e di dare il potere alle donne. Quello che vorrei raggiungere è la parità dei sessi, è un mondo in cui ci siano PARI diritti per entrambi. Questo oggi non accade. La frase: "Le donne sono tutte puttane" (che viene pronunciata dalle donne stesse) è degradante, retrogada e maschilista. Dà per scontato che le donne siano delle poco di buono a prescindere, che sia inscritto nel loro DNA, che basano tutto sul sesso.<br />
Bene, ora mi domando: ma i ragazzi non fanno lo stesso?<br />
Bisognerebbe smettere di fare una distinzione di genere (come di "razza", ma questa è un'altra storia) e cominciare a fare una distinzione di PERSONE.<br />
Ecco per che cosa mi batto io. Ecco perché denuncio la violenza sulle donne.<br />
<br />
Per ora è tutto, se c'è altro da domandare, sono sempre a vostra disposizione.<br />
<b> </b></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-92076794922087257122014-04-30T15:33:00.001+01:002014-04-30T15:33:51.137+01:00Non io, non qui<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/1toP3UIQJt4?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
Finalmente questo romanzo, dopo cinque anni, vede la luce. <br />
Pubblico il video perché non potrei esprimermi in modo migliore.<br />
Alziamo la testa, donne.<br />
Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale per cambiare le cose.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivSDd6mqkGnbNCTkS5L4NLWRSapqvlCv3m7P4RJNOybpL4nj_qp4CQ0bDZ0RXg-TNKWfzTnjDJDlgf0foeI7QPBsEi4qcUArkKi9OpEqC8zmV47IdwR1OSmNSLsY3HlNMeDtaIwmqV1Go/s1600/copNASSAnoirritaglio-598x1024.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivSDd6mqkGnbNCTkS5L4NLWRSapqvlCv3m7P4RJNOybpL4nj_qp4CQ0bDZ0RXg-TNKWfzTnjDJDlgf0foeI7QPBsEi4qcUArkKi9OpEqC8zmV47IdwR1OSmNSLsY3HlNMeDtaIwmqV1Go/s1600/copNASSAnoirritaglio-598x1024.jpg" height="320" width="186" /></a></div>
<br />
<br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-81085073393662505982014-03-18T08:38:00.004+00:002014-03-18T08:39:43.826+00:00NapoliTime: 13 marzo!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Finalmente riesco a scrivere qualcosa sull'incontro di giovedì scorso!<br />
Sono stata benissimo e mi sono divertita tanto. E' stato bello vedere tanti studenti interessati alla lettura, ai libri. Avrei tanto voluto essere al loro posto. Li ho invidiati tantissimo.<br />
Ero in compagnia di Mario Ascione ("Nica e la radice del cedro") e Salvatore Piedepalumbo ("I sogni rubati"). Abbiamo affrontato diversi temi come la felitcità e la ricerca, che secondo me si intrecciano e quasi coincidono. Bisogna andare alla ricerca di noi stessi, comprenderci, amarci per essere felici.<br />
<br />
http://www.napolitime.it/2014/03/premio-letterario-napolitime-la-ricerca-della-felicita-e-laffermazione-della-verita/<br />
<br />
Il prossimo incontro sarà a maggio.<br />
<br />
Come al solito, Napoli in fatto di accoglienza e calore non tradisce mai: tutti sempre molto gentili e disponibili.<br />
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-62642338067249098502014-02-14T10:53:00.000+00:002014-02-14T10:53:10.886+00:00I prossimi eventi!<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Salve! Il 1 marzo sarò a Empoli con un incontro con altri autori toscani.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifZOZjO6k0iiR4aCOvuwcR9mzwjHqjs90C-jlw6DbH5NybYI3GpOet0gjNWmS1qOc1085airkRwMvWtkbo_9gyhPjBFWJ5bhPMD2aDgCuXJM34ap7DobMdDaW7UqpC2bXRl3z4QPDAU-4/s1600/1623584_740555509288853_1542651914_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifZOZjO6k0iiR4aCOvuwcR9mzwjHqjs90C-jlw6DbH5NybYI3GpOet0gjNWmS1qOc1085airkRwMvWtkbo_9gyhPjBFWJ5bhPMD2aDgCuXJM34ap7DobMdDaW7UqpC2bXRl3z4QPDAU-4/s1600/1623584_740555509288853_1542651914_n.jpg" height="153" width="320" /></a></div>
<br />
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<br />
<br />
Il 13 marzo, invece, sarò a Napoli, al liceo scientifico Arturo Labriola per un nuovo incontro per il concorso indetto da NapoliTime!<br />
<br />
Spero participerete numerosi e buona giornata! :D<br />
<br />
Che i vostri sogni si realizzino sempre.<br />
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-70492098011271997882014-01-14T08:24:00.001+00:002014-01-14T08:26:25.151+00:00Consapevolezze<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Questo 2014 è cominciato con tante novità e con tante cose belle.<br />
<br />
Sono un po' sparita dalla circolazione: mi sono presa tanto tempo per riflettere. E ora ci vorrebbe mia sorella maggiore, che mi chiederebbe: "E allora? Cosa hai concluso?"<br />
<br />
Ho concluso che sono molto più consapevole di me, molto più positiva, molto più dinamica, attiva, aperta. E' incredibile come possa cambiare lo stato delle cose solo da come le vedi tu.<br />
Ero entrata in un circolo vizioso di tristezza e incompletezza. Appena raggiungevo una cosa, avevo una vocina nella testa che mi diceva: "Ilaria, non è quello che vuoi davvero." Appena mi avvicinavo alle persone, mi sentivo minacciata, oppure mi sfuggivano. Riuscivo a farmi scivolare tutto dalle mani con una tale velocità che non credevo possibile. Mi stimavo come un'incapace.<br />
<br />
Non so esattamente cosa sia scattato dalla mia testa, ma ho improvvisamente deciso di volermi bene. Da lì è cambiato tutto.<br />
<br />
Sono riuscita a circondarmi di persone bellissime, che però non vedono le proprie qualità. Siete piene di potenzialità. E quando lo saprete, quando ne prenderete consapevolezza, comincerete a brillare di una luce tutta vostra, a splendere come stelle, e sarete così belle, che riuscirete a scaldare e ad abbagliare le persone che sono intorno a voi.<br />
<br />
Sorridete e il mondo vi sorriderà.<br />
Abbracciate e il mondo vi abbraccerà.<br />
Perdonatevi e il mondo vi perdonerà.<br />
Siate voi stessi e il mondo vi accoglierà.<br />
Amatevi e il mondo vi amerà.<br />
<br />
E' tutto qui. Semplicissimo e difficilissimo allo stesso tempo.<br />
<br />
In bocca al lupo, persone stupende. Spero che tutti i vostri sogni si realizzano.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-550795032255064782013-12-21T12:02:00.000+00:002013-12-21T12:02:27.285+00:00Caro Babbo Natale<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Caro Babbo Natale,<br />
è tanto tempo che non ti scrivo una lettera. Forse saranno passati 11 o 12 anni dall'ultima. Sai, com'è, i miei genitori mi hanno rivelato che tu non esisti.<br />
Sai cosa ho pensato quando ho scoperto che le lettere che mi impegnavo a scrivere ogni anni non avevano destinatario? Pensai che, allora, era tutto un'illusione, che nessuno poteva farti un regalo all'anno per il resto della tua vita senza chiedere niente in cambio. Esatto, perché tu sei lì, seduto alla tua scrivania e ricevi ogni anno miliardi di lettere con i regali.<br />
Babbo Natale, sai cosa c'è che non va in questo meccanismo? Che i regali materiali non servono a granché nella vita. Avere un giocattolo o un maglione in più non cambia le cose, non da felicità, non migliora le persone. Anzi, forse le peggiora.<br />
Sai cos'è? E' che io di tutta questa "materia" di cui siamo pieni mi sono stufata. Siamo saturi di oggetti, non sappiamo più dove metterli. Non sappiamo più cosa farcene. La cosa più triste è che siamo convinti che dobbiamo averne ancora e ancora per essere felici, per stare bene, per essere accettati.<br />
Non è una cosa triste? Non c'è più consapevolezza, responsabilità e rispetto. Neanche per gli oggetti. Gli oggetti vengono usati e buttati come se fosse niente. Il punto è che ci stiamo comportando così anche con le persone. Le prendiamo, le usiamo e, quando non ci servono più, le abbandoniamo.<br />
Hai ragione, sto divagando, dovrei arrivare al punto. E' vero, ti sto scrivendo questa lettera per farti una richiesta, per dirti cosa vorrei questo Natale.<br />
Ti chiedo di far nascere un sorriso a tutte le persone che non hanno stima di se stesse quando si sveglieranno e si guarderanno allo specchio; di far avvicinare le persone che si amano e non possono aversi; di far avvicinare figli e genitori; di unire le famiglie e cancellare i conflitti; di far ridere a crepapelle chi non ha mai provato la spensieratezza; di far innamorare le persone ciniche; di far avvenire un miracolo davanti agli scettici; di far dormire gli insonni; di far mangiare tutti quelli che hanno rinunciato al cibo; di far incontrare vecchi amici che si erano persi; di cancellare la solitudine; di far trovare pace alle coppie che litigano da troppo tempo; di eliminare la violenza; di far rimanere le persone che vengono amate...<br />
Caro Babbo Natale, avrei tante altre cose da chiedere, ma mi fermo. Aspetto che tutte queste possano diventare realtà, per avere la conferma che, almeno in qualche modo, c'è qualcuno che si sta impegnando per far sì che le cose vadano meglio.<br />
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Ci conto.<br />
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Ilaria</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06340596713150427086noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7192508056000703612.post-72899193697699907062013-12-09T08:05:00.000+00:002013-12-09T08:05:07.071+00:00Concorso letterario di NapoliTime<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
Finalmente trovo un po' di tempo per poter raccontarvi il concorso letterario a cui sta partecipando Nuvole!<br />
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Giovedì 5 dicembre nell<b>'Istituto Nitti di Napoli</b> c'è stato un incontro conoscitivo: <b>Pasquale Vespa</b>, l'organizzatore dell'evento nonché direttore di <b>NapoliTime</b> (<a href="http://www.napolitime.it/">http://www.napolitime.it/</a>) ha introdotto e spiegato come si svolgerà il concorso oltre che presentare gli autori che partecipano al progetto.<br />
I giudici di questo concorso sono gli<b> studenti</b> di 10 istituti napoletani, dei quali studenti sono chiamati a leggere e giudicare, scrivendo una recensione. Lo studente che farà l'elaborato migliore avrà la possibilità di fare una stage presso NapoliTime. Verranno premiati anche gli autori.<br />
Pasquale Vespa ha introdotto con entusiasmo gli autori:<br />
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<b>Fabio Massa</b>, "Scivolare via come il vento" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/premio-letterario-napolitime-scivolare-via-come-il-vento-di-fabio-massa-scrittore-attore-e-regista/">http://www.napolitime.it/2013/11/premio-letterario-napolitime-scivolare-via-come-il-vento-di-fabio-massa-scrittore-attore-e-regista/</a>)<br />
<b>Caterina Impagliazzo</b>, "Alterego" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/premio-letterario-napolitime-alterego-di-caterina-impagliazzo/">http://www.napolitime.it/2013/11/premio-letterario-napolitime-alterego-di-caterina-impagliazzo/</a>)<br />
<b>Mario Ascione</b>, "Nica e la radice del cedro" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/nica-e-la-radice-del-cedro/">http://www.napolitime.it/2013/11/nica-e-la-radice-del-cedro/</a>)<br />
<b>Ciro Colonna</b>, "La falce e la luna" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/10/premio-letterario-napolitime-la-falce-la-luna-ciro-colonna/">http://www.napolitime.it/2013/10/premio-letterario-napolitime-la-falce-la-luna-ciro-colonna/</a>)<br />
<b>Salvatore Piedepalumbo</b>, "I sogni rubati" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/i-sogni-rubati-di-salvatore-piedepalumbo-al-premio-letterario-napolitime/">http://www.napolitime.it/2013/11/i-sogni-rubati-di-salvatore-piedepalumbo-al-premio-letterario-napolitime/</a>)<br />
<b>Vincenzo Lubrano</b>, "L'impronta del pensiero" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/premio-letterario-napolitime-limpronta-del-pensiero-di-vincenzo-lubrano/">http://www.napolitime.it/2013/11/premio-letterario-napolitime-limpronta-del-pensiero-di-vincenzo-lubrano/</a>)<br />
<b>Davide Avella</b>, <b>Vittorio Cuomo</b>, <b>Claudia Contaldi</b>, <b>Giampaolo D'Elia</b>, <b>Rita di Simone</b>, <b>Giovanna di Troia</b>, <b>Silvia Esposito</b>,<b> Alessandra Gonzales</b>,<b> Micaela Grazia Sica</b>,<b> Salvatore Tancovi</b>, "L'Italia e le mafie" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/litalia-e-le-mafie-al-premio-letterario-napolitime/">http://www.napolitime.it/2013/11/litalia-e-le-mafie-al-premio-letterario-napolitime/</a>)<br />
<b>Ilaria Nassa</b>, "Nuvole" (<a href="http://www.napolitime.it/2013/11/nuvole-il-libro-di-ilari-nassa-al-premio-letterario-napolitime/">http://www.napolitime.it/2013/11/nuvole-il-libro-di-ilari-nassa-al-premio-letterario-napolitime/</a>)<br />
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Durante l'intervento, sono stati visualizzati dei video di giovani(ssimi)<b> rap</b> napoletani che nelle loro canzoni parlano dei problemi legati al territorio.<br />
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Ho deciso di partecipare a questo concorso perché mi piace che qualcuno abbia deciso di far partecipare le scuole e quindi gli adolescenti in un territorio che è stato abbandonato per i numerosi problemi che hanno creato i signorotti che ci guidano. E' un<b> territorio meraviglioso</b>, con tanta cultura, con tanta tradizione e le persone che vi vivono hanno voglia di cambiare le cose e stanno cercando in tutti i modi di farlo.<br />
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Tra gennaio e febbraio sono stata invitata a parlare in modo più divulgato del libro. Non vedo l'ora di ritornare e di parlare con ogni studente.<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK62BtabS64iVnUZ4i7N8Wz5HOPmyxJq8YPbZBSNoReSpgjo1cTqch7B79ZrEoens9YhgLe1UasabVBaE83kOfRFddgbvc7v3ketA4xwabU2ycZwlz9rbzmSQ-k4caSLVCNqzeNqgLYmA/s1600/1486818_252611044894414_400764059_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgK62BtabS64iVnUZ4i7N8Wz5HOPmyxJq8YPbZBSNoReSpgjo1cTqch7B79ZrEoens9YhgLe1UasabVBaE83kOfRFddgbvc7v3ketA4xwabU2ycZwlz9rbzmSQ-k4caSLVCNqzeNqgLYmA/s320/1486818_252611044894414_400764059_n.jpg" width="320" /></a></div>
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Video: <a href="http://www.napolitime.it/2013/12/giornata-di-apertura-della-i-edizione-del-premio-letterario-napolitime-contributi-video/">http://www.napolitime.it/2013/12/giornata-di-apertura-della-i-edizione-del-premio-letterario-napolitime-contributi-video/</a><br />
Foto: <a href="http://www.napolitime.it/2013/12/prima-edizione-del-premio-letterario-napolitime-una-critica-letteraria-a-suon-di-rap/">http://www.napolitime.it/2013/12/prima-edizione-del-premio-letterario-napolitime-una-critica-letteraria-a-suon-di-rap/</a><br />
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