Translate

Visualizzazioni totali

domenica 3 novembre 2013

Io non ho capito niente.

In estate ho scritto un post dove parlavo dell'amore.
In verità, io dell'amore non ho capito proprio niente. Continuo a parlare dell'amore, continuo a cercarlo, a volerlo, forse anche a provarlo. Ma io dell'amore non ho capito un accidente.
Com'è che nasce? Com'è che si manifesta? Perché ci fa fare cose impensabili, irrazionali? Cos'è l'amore? E' istinto? E' chimica? E' il profumo della pelle di una persona? E' il suo sguardo? E' il suono della sua voce o è tutto questo messo insieme?
L'amore si manifesta, nasce dentro noi e poi ha bisogno di uscire fuori.

No... io non ho capito davvero niente.

E ancora mi rimbombano le parole di Lorenzo nella testa: "Ema, ma perché innamorarsi di qualcuno rende così deboli?"
Ci avete mai pensato? E' stata la domanda che mi ha fatto scaturire innumerevoli riflessioni, mi ha portato a scrivere "Nuvole", ma nemmeno nella storia di Lorenzo ho trovato un motivo, una ragione in cui credere.

"E' una domanda che viaggia tra le particelle vuote del silenzio."
E' questa la risposta di Lorenzo. Forse la mia. Non lo so, devo ancora pensarci.

Cos'è che succede quando inizia un amore? Cos'è che succede quando il nostro cuore smette improvvisamente di battere?
Se le emozioni fossero razionalizzabili, allora tutto sarebbe molto più semplice, saremmo in grado di spiegare ogni nostro più piccolo e insignificante pensiero.

Forse è per questo che l'uomo ha inventato i miti, i racconti, la scrittura, per darsi delle risposte a tutte quelle cose che erano inspiegabili, che non potevano essere afferrate, toccate, sfiorate, guardate. Noi vediamo solo l'effetto, la conseguenza di un'emozione, non l'emozione stessa.
Perché?
Dovrebbe essere tutto molto più semplice. Invece più indago dentro di me, dentro gli altri, dentro il mondo, più conosco e più sono confusa.

La vita è solo un grande e immenso paradosso.