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sabato 21 dicembre 2013

Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
è tanto tempo che non ti scrivo una lettera. Forse saranno passati 11 o 12 anni dall'ultima. Sai, com'è, i miei genitori mi hanno rivelato che tu non esisti.
Sai cosa ho pensato quando ho scoperto che le lettere che mi impegnavo a scrivere ogni anni non avevano destinatario? Pensai che, allora, era tutto un'illusione, che nessuno poteva farti un regalo all'anno per il resto della tua vita senza chiedere niente in cambio. Esatto, perché tu sei lì, seduto alla tua scrivania e ricevi ogni anno miliardi di lettere con i regali.
Babbo Natale, sai cosa c'è che non va in questo meccanismo? Che i regali materiali non servono a granché nella vita. Avere un giocattolo o un maglione in più non cambia le cose, non da felicità, non migliora le persone. Anzi, forse le peggiora.
Sai cos'è? E' che io di tutta questa "materia" di cui siamo pieni mi sono stufata. Siamo saturi di oggetti, non sappiamo più dove metterli. Non sappiamo più cosa farcene. La cosa più triste è che siamo convinti che dobbiamo averne ancora e ancora per essere felici, per stare bene, per essere accettati.
Non è una cosa triste? Non c'è più consapevolezza, responsabilità e rispetto. Neanche per gli oggetti. Gli oggetti vengono usati e buttati come se fosse niente. Il punto è che ci stiamo comportando così anche con le persone. Le prendiamo, le usiamo e, quando non ci servono più, le abbandoniamo.
Hai ragione, sto divagando, dovrei arrivare al punto. E' vero, ti sto scrivendo questa lettera per farti una richiesta, per dirti cosa vorrei questo Natale.
Ti chiedo di far nascere un sorriso a tutte le persone che non hanno stima di se stesse quando si sveglieranno e si guarderanno allo specchio; di far avvicinare le persone che si amano e non possono aversi; di far avvicinare figli e genitori; di unire le famiglie e cancellare i conflitti; di far ridere a crepapelle chi non ha mai provato la spensieratezza; di far innamorare le persone ciniche; di far avvenire un miracolo davanti agli scettici; di far dormire gli insonni; di far mangiare tutti quelli che hanno rinunciato al cibo; di far incontrare vecchi amici che si erano persi; di cancellare la solitudine; di far trovare pace alle coppie che litigano da troppo tempo; di eliminare la violenza; di far rimanere le persone che vengono amate...
Caro Babbo Natale, avrei tante altre cose da chiedere, ma mi fermo. Aspetto che tutte queste possano diventare realtà, per avere la conferma che, almeno in qualche modo, c'è qualcuno che si sta impegnando per far sì che le cose vadano meglio.

Ci conto.

Ilaria

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