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lunedì 29 ottobre 2012

Nonna

Mia nonna sta molto male. Forse è in queste occasioni che ci rendiamo conto quanto i nonni siano importanti per noi. Ho passato un'intera settimana a cercare di risollevare mio nonno e a accudire mia nonna, che è ricoverata in ospedale. Ieri, mentre tornavo a casa, ho scritto qualcosa per lei.

Nonna
Io ti vedo.
Non solo rughe
e capelli bianchi
tu sei per me, 
ma una vita intera,
che vedo scorrere
sui miei occhi.

Piccola e povera bambina
del Dopoguerra,
adolescente innamorata
del ragazzo più bello,
giovane sposa a New York,
madre di famiglia,
il tuo ritorno nel Sud.
E poi nonna.
E arrivo anche io,
sempre coccolata, viziata.
Quanto di te c'è in me.
Quanto di nostro abbiamo lasciato
qui.

E adesso
dormi nei limpidi letti bianchi.
Prima forte
e sempre in movimento,
adesso immobile
giaci da inferma
là,
una farfalla bella e gracile,
lenta ma sorridente.
Sempre combattiva
fino alla fine.
Carezzo i tuoi capelli
ancora un po' neri
e prego.

Un ultimo desiderio
nel cuore:
tu sulla porta di casa
che mi aspetti
a braccia aperte,
come tanto tempo fa,
come quando ero bambina.

Nonna,
mi mancano già
tutte le cose che facevi
e che eri.
Non sprofondare.
Ti aiuterò a volare.
So che puoi ancora farlo.
Per te, per me, per tutti.
Per l'uomo che ti ama
e che ti stringe la mano,
ancora una volta.
(28/10/2012)

Continuo a pregare.

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