"Ho pubblicato il mio primo libro (e per ora unico) i primi giorni di dicembre del 2007, quando mi stavo accingendo a frequentare il secondo anno di liceo classico e, quindi, avevo solo 15 anni. Per me fu qualcosa di davvero importante, che mi diede un po' di stima in me stessa. Infatti, il mio professore di italiano mi aveva presa di mira e ogni giorno mi diceva che io non sapevo parlare, non sapevo scrivere e che i miei sogni riguardanti la scrittura non si sarebbero mai realizzati.
La notizia della futura pubblicazione fu un fulmine a ciel sereno.
Partecipai alla manifestazione "Più libri più liberi" di Roma di quello stesso anno con molta timidezza e a febbraio del 2008 presentai personalmente il mio racconto, "Un angelo accanto a te", ad Empoli. Ricordo benissimo che mi tremava la voce e che mi sudavano tantissimo le mani.
Ho sempre sognato di fare questo: di scrivere. Ricordo che la prima volta che presi carta e penna avevo 8 anni. Non ricordo di preciso di cosa parlai, ma da quel momento, inventare storie, fare disegni affianco e pensare "alla vita degli altri" è diventato un passatempo, un divertimento, una distrazione molto piacevole, che non mi ha mai più abbandonata.
Io credo che la parola abbia un forte potere. Credo che ogni parola abbia una sua precisa sfumatura e che quindi bisogna riflettere prima sul significato delle parole e poi sul significato di quello che si vuole dire. Per me scrivere non è solo sognare, fantasticare, vivere una vita parallela, provare emozioni, piangere e ridere assieme ai propri personaggi, ma è anche comunicare un messaggio e far conoscere un pezzettino di sé stessi.La notizia della futura pubblicazione fu un fulmine a ciel sereno.
Partecipai alla manifestazione "Più libri più liberi" di Roma di quello stesso anno con molta timidezza e a febbraio del 2008 presentai personalmente il mio racconto, "Un angelo accanto a te", ad Empoli. Ricordo benissimo che mi tremava la voce e che mi sudavano tantissimo le mani.
Ho sempre sognato di fare questo: di scrivere. Ricordo che la prima volta che presi carta e penna avevo 8 anni. Non ricordo di preciso di cosa parlai, ma da quel momento, inventare storie, fare disegni affianco e pensare "alla vita degli altri" è diventato un passatempo, un divertimento, una distrazione molto piacevole, che non mi ha mai più abbandonata.
Mi piace quando gli altri leggono ciò che scrivo, perché per me un racconto è un piccolo dono, è un frammento del mio animo e del mio cuore.
Il mio desiderio più grande è che la gente apprezzi ciò che ho da dare."
(Questo testo è stato pubblicato sulla Home Page della mia casa editrice, Ibiskos Editrice Risolo)
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